La carta che nasce dall’uva

Oggi parliamo di carta, ma non di una qualsiasi, bensì di una carta prodotta dagli acini di uva. E lo facciamo con il contributo della Tipografia Priulla.

L’azienda Favini è una storica cartiera della zona di Rossano Veneto, che negli ultimi anni ha ampliato la propria produzione di carta, acquistando anche alcuni rami di un gruppo francese, Sequana, in questo modo ha ingrandito la sua produttività. Il valore che ha sempre contraddistinto quest’azienda, oltre alla qualità dei prodotti, è sempre stata la voglia di azzardare, soprattutto nella combinazione dei colori e nella scelta delle patinature speciali, che rivelano le ricerche e le sperimentazioni condotte in anni di attività.

Da un anno a questa parte la ditta Favini si è superata, legandosi ad un ramo in forte crescita e che riguarda la produzione di carte ecologiche, realizzate con gli scarti agro – industriali. Il team di tecnici e ingegneri hanno messo a punto una nuova invenzione, il Crush. Questo metodo di produzione di materiale cartaceo prevede l’utilizzo degli scarti di mais, caffe, agrumi, ma soprattutto di uva. Il metodo Crush è nelle file di produzione da circa un anno, ma l’attenzione mediatica per questo processo di lavorazione sta catturando l’attenzione dei consumatori in maniera sempre crescente.
La metodologia Crush dell’azienda Favini è stata già scelta da alcune aziende estere, come strumento ecologico per il proprio packaging. L’innovazione della carta Favini è ottenuta dalle bucce dei grappoli dell’uva, le stesse da cui si ricavano vini e champagne.
L’intera procedura viene attuata nello stabilimento di Rossano Veneto. Il materiale organico attraversa diversi processi:
purificazione, micronizzazione e miscelatura con una tipologia di miscela fatta di cellulosa vergine e fibre riciclate.

Le bucce degli acini di uva che costituiscono la membrana esterna del chicco e che proteggono la succosa polpa, vengono lavorate mediante questa straordinaria tecnica di produzione.
Terminata la fase di spremitura dei grappoli d’uva, gli scarti agro alimentari che costituiscono le bucce, vengono convogliati in un macchinario che provvederà a essiccarli e a micronizzarli. Una volta terminata questa fase, si ottiene un particolarissima farina che mescolata con acqua e altre fibre natura, produce una tipologia di carta unica e preziosa nel suo genere e totalmente ecologica.

L’importanza di questa procedura, brevettata dall’azienda veneta, permette di risparmiare circa il 25% delle fibre vergini, con le quali si ottiene la normale carta. Questa lavorazione sta diventando un vera e propria materia prima alternativa ed ecosostenibile. La ricerca dell’azienda Favini nello sperimentare nuovi metodi con cui ottenere carta mediante l’utilizzo di scarti agro-industriali, sono un plauso al made in Italy, che conferma l’orientamento delle industrie italiane a un tipo di produzione sostenibile e attenta a preservare l’ambiente. Inutile dire che la carta ottenuta con questo tipo di lavorazione è totalmente biodegradabile e riciclabile.